E’ il capoluogo e la città più grande della Regione Molise.

CAMPOBASSO

Ha origini medievali e il nome “Campus bassus”, si riferisce alla posizione dell’abitato, costruito ai piedi di un castello, collocato in cima ad una collina.
Il centro storico si sviluppa in vicoli, stradine, scalinate e conserva chiese, porte medievali, torri e mura di difesa.
Ai piedi della collina Monforte, presso la chiesa di Sant’Antonio Abate, attraversando una delle porte medievali si è già all’interno dell’antica cinta muraria.

Campobasso
Centro Storico Campobasso

Continuando la passeggiata, si raggiunge una scalinata in prossimità della chiesa di San Leonardo, che conduce ai luoghi più belli della città vecchia: la chiesa di San Bartolomeo con la Torre Terzano, la chiesa di San Giorgio, il Castello Monforte con il Santuario Santa Maria del Monte.Dal belvedere del castello si può ammirare tutta la cittàL’eleganza della parte ottocentesca con le sue strade diritte e alberate, il bel palazzo comunale, le piazzette, i giardini e la villa De Capua, che conservano alberi e piante rare.

La città moderna si è sviluppata sulle colline e nelle campagne circostanti.
Se si raggiunge il Molise è quasi inevitabile passare per Campobasso, siatene certi non vi dispiacerà!

Chiesa San Bartolomeo Campobasso
DA VEDERE
Chiesa San Bartolomeo Campobasso

Museo Provinciale Sannitico

All’interno del Palazzo Mazzarotta, nel cuore del centro storico, è conservata un’importante collezione che consente al visitatore di scoprire alcuni aspetti della vita delle popolazioni italiche, che hanno abitato l’antico Sannio.
Il percorso di visita è articolato in diversi temi: “la casa” (vasellame, lucerne, antefisse), “la persona” (cinture di bronzo, gioielli, armi), “le attività” (oggetti dell’arte medica, strumenti in pietra e in bronzo), “i culti” (statuette votive, amuleti).
L’attrattiva più importante è conservata nel pianoterra del Museo.
Si tratta della “Tomba del guerriero” riprodotta così come rinvenuta nel 1987: accanto al cavaliere, deposto insieme alle sue armi, è sistemato lo scheletro del cavallo con tanto di finimenti, borchie, morsi e staffe in ferro e bronzo.
E’ una testimonianza importantissima e unica per il Centro-Sud Italia, che ha originato nuove domande nel campo delle conoscenze archeologiche altomedievali in Italia.

Appuntamenti

Giorno del Corpus Domini
“Festival dei Misteri”

Un fantoccio ornato di fiori, dentro il quale si infila una persona, compie il giro del paese accompagnato da balli e canti di gruppi in costume e dalla popolazione locale.E’ un allegro rito di auspicio per un nuovo ricco raccolto.

Festival dei Misteri  Campobasso2
Festival dei Misteri   Canpobasso
Castello Monforte Campobasso
Festival dei Misteri Campobasso

Il giorno di Corpus Domini, le strade della città sono attraversate da una manifestazione unica: la sfilata dei “Misteri”.
Si tratta di 13 strutture metalliche, ideate intorno al 1770 dall’artista Paolo Saverio Di Zinno, che, portate a spalla, sorreggono circa 70 persone, tra cui 55 bambini (alcuni di appena due anni), che interpretano santi, angeli, diavoli e madonne.

La sapiente e geniale disposizione dei figuranti nasconde la struttura metallica portante e consente il rinnovarsi della “magia dei misteri”: ogni personaggio, specie i bambini, sembra volare, sfiorando i balconi, attraversando gli archi della città antica e guardando dall’alto le ali di folla, che assiste e applaude il passaggio delle macchine.

E’ possibile visitare anche il Museo dei Misteri che per tutto l’anno conserva i 13 Misteri.

Vedere le strutture metalliche senza le persone sopra consente di comprendere le tecniche utilizzate dall’ideatore Di Zinno per creare l’effetto scenografico del volo dei personaggi.
Inoltre è nel piazzale del Museo che, il giorno della sfilata, avviene la vestizione e la preparazione dei “Misteri”.
Si tratta di un momento della manifestazione, in cui i volti dei bambini che saliranno sulle macchine, l’attenzione ai particolari degli organizzatori e l’emozione per il rito che si ripete da secoli, rendono l’evento unico.