Questa località è una sintesi perfetta tra natura, arte e storia.

SEPINO

Il paese è sulle pendici del Matese e il paesaggio è segnato dal tratturo Pescasseroli-Candela, lungo il quale si trova l’antico municipium romano di Saepinum.
Visitando quest’area archeologica si possono vedere i luoghi più tipici di una cittadina romana: il teatro, il foro, la basilica, le terme, la cinta muraria con le porte di accesso.

Per chi viene in Molise, visitare quest’antica città è una tappa fondamentale!

Tra le rovine romane e il paese attuale è possibile visitare i resti di un’altra città ancora più antica: Saipins, risalente al periodo sannitico (IV sec. a.c.).
In località Terravecchia è infatti possibile vedere resti di mura megalitiche di difesa e delle antiche porte di accesso, tra cui la suggestiva “Postierla del Matese”.

Anche se un po’ difficile da raggiungere, lo sforzo del visitatore è sicuramente ripagato dalla bellezza del sito, dal silenzio che domina assoluto e dal vivace verde dei boschi.

Terravecchia Sepino
Campitello di Sepino

Poco distante si incontra il paese con il borgo medievale cinto da mura e, al centro, la chiesa di Santa Cristina, con un colonnato in pietra molto elegante e singolare.

Dal paese una stradina raggiunge il Passo Crocella e seguendo un sentiero di montagna si arriva al pianoro di Campitello di Sepino: una delle molte distese pianeggianti circondate da boschi, tipiche del Matese. Nel mezzo del pianoro scorre il Tappone, mentre dalla roccia a Nord-ovest, da belvedere naturale si può ammirare l’imponenza di Monte Mutria da un lato e la piana di Campochiaro dall’altro.

DA VEDERE
Foro Saepinum
Teatro  Saepinum

Municipium di Saepinum

Ancora oggi per accedere all’antico “municipium” occorre superare la cinta muraria attraversando una delle quattro porte poste a cavallo degli assi stradali principali della città.
Quella meglio conservata è Porta Boiano, con una chiave di volta in cui è scolpita una figura maschile, normalmente identificata con Ercole.
Il lato esterno è impreziosito da due statue di barbari prigionieri, posti ai lati di un’iscrizione, che ricorda la costruzione delle mura tra il 2 a.C. e il 4 d.C..
Poco più in basso, sulla destra, è scolpita una disposizione imperiale, che disciplinava il transito delle greggi.
Questa città infatti fu costruita sul tracciato del tratturo Pescasseroli-Candela, tanto che il decumano maggiore coincide perfettamente con il tratturo.

L’allevamento delle greggi era un’attività fondamentale per l’economia di quest’area e ancora oggi, Porta Boiano è attraversata da gruppi di pecore o vacche.

Assistere al loro passaggio, prima lungo l’antico decumano, poi sotto l’arco della porta è molto suggestivo.
Superata Porta Boiano, si incontrano ai lati della strada vari resti di edifici, probabilmente abitazioni, e in prossimità del foro, sulla destra, si possono ammirare alcuni degli edifici pubblici più importanti: il macellum, l’antico mercato, il tempio e la basilica, con le sue eleganti colonne ioniche.

Ancora più avanti si raggiunge l’ampio spazio del foro, perfettamente conservato.

Procedendo sulla sinistra è posta una delle antiche fontane: la Fontana del Grifo.

Fontana del Grifo saepinum
Porta Bojano Saepinum
Basilica  Saepinum
Teatro   Saepinum

Alle sue spalle si possono ammirare la casa “dell‘impluvium sannitico”, i resti di un mulino ad acqua e un’altra abitazione, che conserva cinque recipienti in terracotta, utilizzati probabilmente per la conservazione dell’olio.

La visita si conclude presso l’edifico più monumentale dell’antica Saepinum: il teatro, posto a nord della città, a ridosso delle mura.

L’orchestra e le parti inferiori delle gradinate sono ben conservate, mentre al posto delle gradinate superiori si trova un armonioso complesso di edifici rurali costruiti in larga parte con materiali del teatro stesso.

Il riutilizzo degli antichi manufatti e la vita che ancora scorre tra le rovine dell’antica città romana, rendono quest’area archeologica unica ed emozionante.