Riccia è il centro più importante della valle del Fortore, posto sul versante di una collina, in un paesaggio segnato da campi di grano, oliveti e dal verde del bosco di faggi, frassini e cerri, in località Mazzocca.

RICCIA

Consigliamo al visitatore di percorrere il centro storico medievale e di raggiungere, attraverso stradine e ripide scalinate in pietra, l’area detta Piano della Corte, con l’imponente torre e la preziosa Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Lungo il percorso da non perdere i leoni del XIII secolo del portale della Chiesa dell’Assunta, la facciata della chiesa dell’Annunziata, con uno dei più bei portali del Molise, arricchito da colonnine e raffinati bassorilievi, alcune eleganti finestre e portali di abitazioni private ottocentesche.

All’interno del “Magazeno”, un antico edificio di Piano della Corte, il Museo della Arti e delle Tradizioni Popolari raccoglie antichi attrezzi da lavoro e un’emozionante serie di oggetti del passato.

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DA VEDERE
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Castello di Riccia

La torre di Riccia, dalla suggestiva forma circolare, è ciò che resta di una fortezza medievale con mura possenti e un accesso originariamente costituito da un ponte levatoio, oggi non più esistente.

L’origine del castello è incerta, ma sicuramente venne ristrutturato nel 1285, quando Riccia divenne un feudo appartenente a Bartolomeo de Capua.

Successivamente nel 1515 Bartolomeo III de Capua fece realizzare una serie di torrette difensive e il fossato di cinta.
Nel 1799, durante i giorni della repubblica partenopea, il popolo di Riccia, per vendicarsi dei soprusi perpetrati per secoli dai vari feudatari, distrusse gran parte del castello, mai più ricostruito.
La grande torre, alta una ventina di metri, si eleva direttamente dalla roccia a picco sul torrente Succida e si compone di due parti, quella superiore cilindrica e quella inferiore a scarpa.

Bello il portale d’ingresso sormontato da un’epigrafe latina del 1515 che termina con la frase: “AVVICINATI, SE SEI OSPITE. FUGGI, SE SEI NEMICO, PER NON FARTI COGLIERE DALL’IRA DI GIOVE”.

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Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa è uno degli esempi più importanti dell’architettura rinascimentale del Molise.
Originariamente parte dell’edificio coincideva con la cripta della Chiesa di San Giovanni Battista, oggi non più esistente.

Vista la vicinanza al castello di Riccia, divenne cappella gentilizia dei de Capua. L’attuale edificio infatti è frutto dei lavori di ristrutturazione voluti da Bartolomeo III de Capua nel ‘500.
La facciata, molto semplice ed elegante, presenta ai lati due paraste in stile dorico, un portale con lo stemma della famiglia de Capua e un’iscrizione dedicata alla Madonna: "IN TE DOMINA SPES MEA". Una nicchia sul portale e una finestra circolare ad imbuto precedono l’elegante timpano

All’interno un arco divide lo spazio in due parti. Quella posteriore ha una volta a crociera con costoloni poligonali, che poggiano su 4 diversi capitelli cubici a fogliame.
Sulle pareti laterali le tombe dalla famiglia de Capua, tra cui quella di Costanza di Chiaromonte, ripudiata dal re Ladislao d’Angiò nel 1392 e successivamente sposa di Andrea de Capua. Al centro, nel pavimento, la sepoltura di Bartolomeo III.
Particolare l’acquasantiera inserita nel muro composta da un catino a forma di conchiglia con all’interno tre pesci (simbolo della Trinità) e un serpente demoniaco.

Appuntamenti

Sagra dell'Uva

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Nel giorno della festa (2a Domenica di Settembre) le strade di Riccia sono attraversate da carri, che rappresentano scene di vita contadina, addobbati con tralci, grappoli e chicchi d’uva.
Tra musiche e balli agli spettatori vengono distribuiti vino e prodotti tipici.